Ortica: Benefici nell'Iperplasia Prostatica Benigna
L’Urtica Dioica, comunemente conosciuta come ortica, è nota per le sue proprietà diuretiche, antireumatiche, antiinfiammatorie e per il suo utilizzo nella cura dell’Iperplasia prostatica benigna (IPB).
INDICE
1. DESCRIZIONE
L’ortica (Urtica Dioica L.) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Urticaceae, originaria dell’Eurasia.
Presenta un fusto eretto, foglie ovali-cuoriformi, opposte e finemente dentate; i fiori sono piccoli, di colore verde e si ritrovano sottoforma di spighe all’ascella delle foglie superiori.
Si tratta di una pianta dioica, ovvero caratterizzata dalla presenta di fiori maschili e femminili in individui diversi.
L’intera struttura è ricoperta da peli urticanti i quali, se sollecitati, rilasciano sostanze irritanti tra cui istamina, acido formico e acetilcolina.
2. ATTIVITÀ
Ricca di sostanze attive tra cui fitosteroli, scopoletina, tannini, sali minerali, lecitine e lignani, è utilizzata fin dall’antichità come diuretico e antireumatico; si ricorda in particolare la pratica dell’”urticazione”,che consisteva nel percuotere la pelle con foglie fresche di ortica in modo che le sostanze rilasciate generassero sensazione di calore con conseguente beneficio in caso di sciatalgie o lombalgie.
Noto è anche l’uso topico sul cuoio capelluto per la sua azione rivitalizzante, antiforfora e antiseborrea.
Più recente è il suo utilizzo nella cura dell’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB), condizione caratterizzata da un ingrossamento non canceroso della ghiandola prostatica.
L’efficacia dell’ortica è stata dimostrata da studi clinici ed è tuttora oggetto di studio, ma vediamo come agisce.
3. MECCANISMO D’AZIONE
L’Ipertrofia Prostatica Benigna è caratterizzata da numerosi sintomi quali difficoltà e aumento della frequenza delle minzioni notturne (nicturia) e diurne (pollachiuria), oltre a ritenzione urinaria con conseguente mancato svuotamento della vescica. Tale condizione può predisporre l’individuo a infezioni delle vie urinarie (IVU) e calcolosi vescicale.
L’eziologia non è completamente definita; alla base si ritiene ci siano variazioni ormonali legate all’età, si manifesta infatti dopo i 50 anni.
In particolare sembra essere coinvolto il Diidrotestosterone (DHT), un derivato del testosterone responsabile del mantenimento dell’omeostasi dei processi di proliferazione cellulare e di apoptosi, ovvero di morte programmata delle cellule.
L’ortica trova impiego nell’Ipertrofia Prostatica Benigna per la presenza nelle radici di numerose sostanze attive tra cui i lignani, i quali inibiscono la 5α-reduttasi, enzima presente nelle membrane cellulari deputato alla sintesi del DHT a partire dal testosterone.
I lignani presentano un’ulteriore attività: inibiscono l’interazione tra le globuline SHBG, ovvero proteine che legano estrogeni e androgeni circolanti e, i recettori del tessuto prostatico regolandone la concentrazione in forma libera.
Da alcuni studi in vitro è inoltre emerso come un estratto etanolico di radice di ortica abbia inibito l’attività dell’aromatasi prostatica; tale effetto ha portato a una diminuzione della conversione del testosterone in estrogeni.
La prostata è infatti un tessuto bersaglio per questi ormoni che si sono dimostrati essere promotori della proliferazione cellulare con possibile ruolo nel’IPB.
Le radici di ortica si caratterizzano anche per la presenza di una frazione polisaccaridica con attività antinfiammatoria e immunomodulante; vengono infatti inibite le lipossigenasi e le ciclossigenasi coinvolte nella produzione di citochine proinfiammatorie.
4. COME SI PRESENTA
Le preparazioni a base di ortica si ritrovano in commercio sottoforma di infusi, capsule, compresse ed estratti idroalcolici.
Lozioni e shampoo vengono invece utilizzati per la loro azione rivitalizzante sul cuoio capelluto e pomate vengono applicate localmente in caso di artrite, atrosi, reumatismi e gotta, anche in associazione con altre piante farmacologicamente attive.
5. POSOLOGIA
La dose giornaliera dell’estratto secco va da 8 a 12 mg/kg di peso corporeo, suddivisi in due somministrazioni preferibilmente lontano dai pasti.
L’infuso prevede invece un utilizzo di 15 gr di ortica essiccata da tenere in infusione in mezzo litro di acqua bollente per 10 minuti.
6. EFFETTI COLLATERALI
Studi clinici hanno dimostrato come gli estratti di Radix Urticae siano ben tollerati nell’uomo; sono stati riferiti alcuni casi di effetti collaterali gastrointestinali minori e transitori, quali nausea, dolore gastrico e diarrea oltre a reazioni allergiche cutanee e iperidrosi.
A causa della sua possibile interferenza sul metabolismo degli ormoni sessuali, il suo utilizzo è controindicato in gravidanza, allattamento e nei bambini al di sotto dei 12 anni.
Possibili possono essere anche le interazioni con i farmaci in uso nel trattamento dell’IPB e dell’alopecia androgenetica, quali finasteride e dutasteride a loro volta inibitori della 5α-reduttasi.
Proprio per le ragioni sopra riportate, prima di assumere preparati a base di ortica è necessario consultare il proprio medico.
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iperplasia prostatica benigna, urologia